Lunga ed esteticamente perfetta! Questi i due aggettivi che meglio definisco la fantastica cresta che, dal Dürrenhorn, conduce al Nadelhorn, toccando tra questi altri due “quattromila”. Tecnicamente, e se in buone condizioni, non è una salita troppo impegnativa, in quanto non ci sono pendii eccessivamente ripidi e il grado, su roccia, difficilmente supera il II. Occorre però considerare l’avvicinamento del primo giorno, ma soprattutto bisogna ricordare che la traversata è veramente lunga, esposta, e soprattutto costantemente sopra i 4000m di quota. Detto questo rimane sicuramente una delle più belle creste di alta montagna di tutto l’arco alpino.
Programma:
• 1° Giorno: ritrovo e preparazione del materiale; trasferimento in auto a Saas Fee; salita al Mischabelhütten: più di 1500 m di dislivello, in quattro ore e mezzo di cammino, lungo un ripido sentiero prima, ed una cresta rocciosa con corde fisse dopo. Una bella camminata che permette di arrivare a questo magnifico rifugio, base di numerosissime ascensioni ai 4000 della zona.
• 2° Giorno: due i ghiacciai da attraversare ed un colle da valicare (il Windjoch) prima di arrivare alla base del ripido pendio che consente di portarsi sul filo della nostra cresta, al colle chiamato Hohbergjoch, a 3916m. Da qui ha inizio la nostra traversata, che comincia con una “andata-ritorno” per salire sul Dürrenhorn e tornare al colle dell’ Hohbergjoch. Si prosegue quindi su massi e poi su neve ai 4219m dell’Hohberghorn. Qui giunti si prosegue, aggirando alcuni gendarmi sul versante meridionale per cenge, ed arrivando così in vetta allo Stecknadelhorn (4142m). Dopo una breve ma ripida discesa si ricomincia a salire e, vinto un ultimo salto di roccia (III grado), si arriva in cima al Nadelhorn, ultima meta della giornata... uff!!!
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