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Via Sulle Ali della Storia

G. Muyo Maritano, Umberto Bado,
31 gennaio e 6 febbraio 2018
Sviluppo: 165 m
Difficoltà: III, 4+ WI, M8+


Sulle Ali della Storia: un tributo in chiave moderna a chi, tanti anni prima di noi, si avventurava su linee davvero spaziali.

La via percorre la cascata Nagasaity (F. Conta - G.C.Grassi) al Pian della Mussa, raddrizzando l’ultimo tiro (veramente notevole). Dall’ultima sosta della parte di ghiaccio cominciano i due tiri che, in puro stile dry, superano gli strapiombi verso destra raggiungendo la nicchia ghiacciata sopra le frange.

Quota attacco: 2000 m
Esposizione: nord-est
Accesso: da Balme (TO) raggiungere a piedi il Pian della Mussa, percorrerlo tutto fino a raggiungere il pianoro finale. Poco prima del suo termine svoltare a sinistra e puntare all’evidente cascata iniziale, posta subito a sinistra della Cascata della Meringa.

Da Balme 2h30min (tempo stimato indicativo, dipende molto dalla quantità di neve). Consigliati sci o ciaspole per l’ultima parte di avvicinamento.

Materiale: dotazione completa da ghiaccio/dry tooling, 10 rinvii, 2 corde (assolutamente!) da 60m.

In posto sono presenti per quanto riguarda la parte di dry i fix di progressione e di sosta; la parte di ghiaccio è tutta da proteggere, comprese le soste.

Discesa: 2 doppie da 60m; per la prima doppia ripassare rigorosamente gli ultimi 3 fix del tiro precedente, altrimenti non si arriva alla cengia.
Sono 60m di calata tutti nel vuoto, occhio!
Alla cengia è presente la seconda sosta per la calata successiva.
(NB: questa seconda sosta di calata non utilizzarla in salita, è sulla verticale delle frange!)
NB: ATTENZIONE ALLA STABILITÀ DEL MANTO NEVOSO E AI RIALZI TERMICI

Cominciamo!
Umberto con l'inseparabile saccone sull'ultimo tiro.
Lunghe attese per i lavori.
Provando la parte di dry...

 

 

Le cose belle nascono molto spesso per fortuna

…e per la pazienza di aspettare! Sono anni che percorro il Pian della Mussa, sia per salirne le cascate, sia per raggiungere il rifugio Città di Ciriè che, da un paio d’anni, ho in gestione con un amico. Soprattutto in questi anni di sovraffollamento delle cascate più classiche, qui ho davvero trovato un gran terreno di gioco! Lunghezza, esposizione, ambiente e…e soprattutto solitudine. Ovviamente c’è il risvolto della medaglia: poche informazioni, pochissime ripetizioni, e condizioni assolutamente da valutare con attenzione, soprattutto per quanto riguarda la neve
!Ma questo progetto mi frullava per la testa già da un po’. La parte di ghiaccio era stata salita da G.C. Grassi e F. Conta, negli anni d’oro dell’esplorazione dei flussi ghiacciati. Più a destra passa Lacrima Christi, una via di misto di A. Trombetta, amico e compagno ai corsi guida. Purtroppo, per questa linea, non si è più formata tutta la parte bassa di ghiaccio.
A me solleticavano gli immensi strapiombi rocciosi sopra l’impalcatura di ghiaccio…”saranno 10m di roccia…”

ho detto la prima volta ad Umberto, a cui proponevo il progetto: sono usciti due gran tiri di dry!!
Il compagno, appunto, ce l’avevo. Per me è sempre stato fondamentale condividere queste cose con persone che la pensassero come me: scalare, divertirsi, e mai prendersi troppo sul serio! Non ho avuto dubbi quando ho chiesto ad Umberto (amico e collega del gruppo Guide Alpine Torino) di condividere la cosa: scalare per lui non è mai un problema!! E allora via… è cominciata l’avventura, quando le condizioni lo permettevano; da gennaio 2018, due giorni di duro lavoro ed altri tre di scalata per valutare nel complesso la salita.

La parte di ghiaccio è davvero bella: 4 tiri di ghiaccio con difficoltà in crescendo, e l’ultimo che percorre una candela tra due immense ali di ghiaccio, tiro davvero bello ed impegnativo.
In una nicchia a metà tiro abbiamo anche trovato il vecchissimo spit di calata (rigorosamente uno!!)

di Grassi e Conta: per quegli anni davvero grandi!!

L’ultimo tiro l’abbiamo fatto andare più in alto che si poteva, fino contro gli strapiombi sommitali…prima sosta completamente appesi! Da lì, è cominciata l’avventura.
Non è stato facile capire dove far passare la via, soprattutto vista la pessima qualità della roccia, davvero dubbia. In più volevamo fare qualcosa di scalabile.
Ne sono usciti due tiri davvero ingaggiosi. In continuo traverso a destra, con movimenti davvero belli e sezioni mooolto intense!

Anche la discesa non è uno scherzo: dalla sosta del secondo tiro di dry (per evitare di stare appesi abbiamo messo anche uno spit nella nicchia di ghiaccio, ma per la doppia è necessario utilizzare l’ancoraggio di calata), occorre ripassare gli ultimi 3 fix del tiro sotto… altrimenti non si arriva! 60 metri di calata completamente nel vuoto vi riportano in basso, a metà del terzo tiro di ghiaccio …e via veloci per la seconda ed ultima doppia …a questo punto si è sotto le frange!!

 

 


Umberto sulla parte bassa

Per oggi basta!

 

 


Muyo sulle Ali della Storia, ultimo tiro.


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MARIO
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