Le
nostre ultime uscite
Aprile
2008
Sabato
19 Aprile
Rocce Meano 3021m, parete NW e canale W



Difficoltà: 4.3/E3
Sviluppo: 530m dall’ingresso del canale
Dislivello complessivo: 1450m da Castello
Una bella “prima” inaspettata in compagnia di Max
in una giornata di intervallo del brutto tempo…
Itinerario molto bello esteticamente con canale incassato e contornato
da pareti verticali e parte alta in parete aperta ma con pendenze
mai oltre i 45°.
Nel complesso salita abbastanza lunga con più di 500m di
dislivello tra canale e parete.
Attualmente in buone condizioni e nel complesso itinerario abbastanza
sicuro non presentando grossi pendii attorno e nemmeno da attraversare.
Partenza in ambiente invernale intorno alle 8 da Castello con
10-15cm di neve polverosa caduta nella notte.
Sci ai piedi dalla macchina risaliamo il vallone di Vallanta fino
a dopo le Grange a quota 2000 per poi deviare a dx ed entrare
nel Vallone delle Forciolline e salire in direzione dell’evidente
canale che solca la parete ovest di Rocce Meano.
Pendii faticosi con neve riportata e vento forte poi nel conoide
si sale un po’ meglio sulla vecchia valanga scesa dal canale
e ricoperta di neve nuova.
Ingresso del canale stretto e poi via su farina compressa a tratti
più soffice e a tratti più portante.
Qualche placca gelata e qualche accumulo da vento interrompono
a tratti la continuità del manto.
Comunque salita discretamente veloce su neve tutto sommato buona
fino all’uscita dello stretto canale lungo 330m.
All’uscita ci si ritrova su un ampio plateau alla base della
parete NW che conduce verso la cima.
Risaliamo il versante tra cenge e canali cercando i punti con
più neve e percorriamo gli altri 200m di dislivello che
ci separano dalla cima.
Dalla cima panorama eccezionale su tutto il comprensorio ben imbiancato
dalle recenti nevicate.
Scendiamo lungo l’itinerario di salita percorrendo il versante
NW che presenta neve tutto sommato buona con farina compressa
un po’ pesante nei canali e qualche accumulo da vento soffice
nei traversi sulle cenge.
Raggiunto il plateau ci infiliamo nel canale, subito su ottima
farina pressata e molto divertente.
Qualche tratto più delicato in corrispondenza dei tratti
duri ma sono pochi metri.
Bella sciata al sole in tutto il resto del couloir su farina che
iniziava ad essere pesante ma ancora molto sciabile.
Bella la parte bassa con pendenze più dolci che lascia
sciare in relax.
Conoide bellissimo e vallone in farina sul lato sx fino al bosco
che sovrasta le Grange.
Da qui togliamo gli sci perché la neve del mattino…
è già sparita…
Sabato
e domenica 12 e 13 aprile 2008
Ultima uscita corso di Alpinismo, Orsiera




Nella giornata di sabato, vista l’impossibilità di
sfuggire al maltempo, ci rassegniamo ed allora non ci resta che
tuffarci nella nebbia di Pian della Regina in cui restiamo tutto
il giorno per portare a termine il programma di teoria.
Funghi di neve, doppie con recupero, trattenute e recupero dal
crepaccio ci tengono occupati nell’atmosfera ovattata e
a dire il vero un po’ umida che ci circonda bagnandoci fino
alle ossa.
La discesa nella neve che ha mollato fino al fondo è però
la ciliegina sulla torta e quando arriviamo giù siamo davvero
fradici… ma non importa poiché alla sera provvederanno
le stufe del Rifugio Selleries ad asciugare abiti ed ossa!
Quindi al pomeriggio cambiamo valle e verso le 18.30 eccoci al
Selleries, nel Parco Orsiera-Rocciavrè.
Un’ottima cena e il campionato regionale di cordini di svincolo
allietano la nostra serata…
Per dovere di cronaca comunichiamo il nome del vincitore, Roby
che lo ha costruito in 30 secondi netti!!!
Domenica mattina la sveglia è alle 4.45 e dopo un’ora
eccoci fuori dal rifugio pronti a partire.
Il tempo è migliorato e un bel cielo sereno ci fa prospettare
una bella giornata di sole.
Ma intanto prima di vedere il sole ci facciamo due buone ore di
cammino all’ombra con una temperatura intorno ai -5°C
e un panorama davvero invernale dopo le ultime nevicate.
Alle 8 siamo all’attacco del canale dell’Orsiera e
qui ci dividiamo in due gruppi con due destinazioni diverse.
Un gruppo si dirigerà alla cima sud dell’Orsiera
e un altro alla Cresta Dumontel alla cima nord.
Due begli itinerari in condizioni davvero invernali!
In quattro iniziano a tracciare la salita nel canale, faticosa
per la neve profonda, mentre in tre ci avviamo verso la cresta.
Sulla Dumontel molta neve sulle rocce e condizioni davvero “delicate”
con passaggi più difficili intasati di neve farinosa e
le cavalcate sul filo di cresta ben coperte di neve.
Abbiamo fatto la cresta interamente coi ramponi ai piedi e la
piccozza sempre a portata di mano e non è stata una passeggiata!
Complimenti ai miei due compagni di cordata.
Nel frattempo le due cordate della cima Sud hanno effettuato la
salita nelle stesse condizioni di innevamento con tanta neve nei
tratti di roccia che danno l’accesso alla vetta.
Intorno alle 11.30 siamo tutti sulla cima e alle 12 ci ritroviamo
sul colle situato tra le due cime, pronti per iniziare la discesa
nel canale.
Arriviamo al rifugio alle 13.30 e qui ci concediamo una meritata
pausa pranzo prima di rientrare definitivamente a casa.
Si conclude così anche questo corso di alpinismo, speriamo
abbia soddisfatto tutti i partecipanti e aperto a tutti voi nuovi
scenari e fornito nuovi stimoli per frequentare la montagna in
maniera un po’ diversa… ma crediamo ugualmente affascinante
e forse… più stimolante!
Attendiamo le vostre foto da aggiungere alla nostra gallery.
Domenica
6 Aprile
Cristalliera, cresta SE




Riprende il nostro corso di alpinismo e nel migliore dei modi…
Una bellissima giornata ci ha accompagnato nella salita della
cresta sud-est della Cristalliera.
Un itinerario classico estremamente panoramico e piacevole, con
qualche tratto più impegnativo su roccia e uno sviluppo
notevole per giungere sui 2800m della cima della Cristalliera.
Lo scopo della giornata, che era quello di affrontare un terreno
classico con roccia e neve è stato ampiamente raggiunto
e la neve dura presente nell’avvicinamento ci ha permesso
di rispolverare anche un po’ di tecnica per la camminata
coi ramponi!
La neve residua e la giornata molto tersa hanno reso il tutto
ancora più “alpinistico” se vogliamo; ed è
stata una grande soddisfazione per noi vedere che tutti si sono
mossi in cordate indipendenti con grande tranquillità e
sicurezza.
Una bella salita che speriamo sia stata un’ottima preparazione
all’imminente uscita di due giorni durante la quale ci auguriamo
di riuscire a portare a casa una bella salita in quota.
Un grazie a tutti i partecipanti per la loro bravura e per l’impegno
dimostratoci…
Sabato
5 Aprile
Ancora Vallée Blanche…



insieme ai quattro simpaticissimi francesi, in una giornata splendida
di sole e… bella neve.
Inizia a sentirsi la fine della stagione e oggi la Vallée
nonostante fosse sabato non era come al solito piena di sciatori.
Un grazie sincero a Julien, Nicolas e Camille che si sono difesi
molto bene sulla neve fresca nonostante qualche spettacolare rotolone…
e anche a Frédéric che col suo surf ha deciso di
portarsi a casa tutta la neve della Vallée Blanche ben
nascosta nei vestiti…!
E allora,
…à la prochaine…
Se avete qualche bella foto da inviarmi ne sarei contento.
Marzo
2008

Sabato 29 marzo
Vallée Blanche




Tempo
magnifico, compagnia e neve splendida...
Voglia di ritornare...
Giovedì
27 marzo
Punta Venezia, couloir NNE



Difficoltà: 4.3/E2
Partenza con scarsa visibilità già al mattino e
man mano che saliamo peggiora ancora e infine… la neve.
Avvicinamento al couloir buono su neve dura e conoide anche su
crosta da vento portante al centro e non portante ai lati.
Saliamo con gli sci tutto il pezzo di couloir bianco su farina
pressata poggiante su crosta dura portante a tratti.
Verso metà la neve cambia molto e anche con gli sci la
crosta sotto lo strato di farina non regge e si affonda molto.
Al bivio col couloir della Venezia, individuato per caso nella
nebbia fitta, proviamo a togliere gli sci ma… diventa impossibile
procedere con la neve fino alla vita!
Risaliamo metà del couloir con strette inversioni poi sul
ripido togliamo gli sci e con non poca fatica tracciamo fino in
cresta!
Per la precisione arriviamo a quota 3070, circa 10 m sotto il
filo di cresta, già nella goulotte stretta.
Non incontriamo tracce nel canale ma credo che abbia soffiato
molto vento perché il canale risulta pieno di gonfie e
riporti da vento.
Discesa su farina compressa un po’ pesante ma tutto sommato
discreta.
In qualche tratto la crosta sottostante cedevole da qualche problema
ma poi, una volta nel couloir Bianco neve ottima sul lato DX e
bella sciata fino al conoide.
Peccato per la visibilità pressoché nulla.
Nevicata che si intensifica nella mattinata e discesa sotto una
neve abbondante che non può fare che piacere…
Temperatura intorno ai -3/-4°C con un’umidità
pazzesca.
In salita a tratti la troppa neve riportata soprattutto nelle
curve del canale dava una certa insicurezza ma in effetti il canale
è abbastanza buono.
Occhio se dovesse nevicare parecchio… tutta questa neve
alla fine pesante potrebbe destabilizzare il tutto.
21-25
marzo
Tour del Queyras



Il Queyras è uno di quei posti di cui si sente sempre
parlare bene ma fin quando non ci vai di persona non puoi renderti
conto di tutte le opportunità che offre questo angolo di
Francia.
Il nostro giro inizia venerdì 21 marzo con una bella gita
con partenza da Ceillac; ci inoltriamo nel vallone che sale al
Col Tronchet e, dopo poche centinaia di metri, il paesaggio già
primaverile e povero di neve cambia improvvisamente per regalarci
fortunatamente dei paesaggi da pieno inverno.
La salita al colle è facile ma ricca di panorami e nella
parte alta offre una bella sciata sugli ampi pendii che precedono
lo strappo finale verso il colle.
In discesa dieci centimetri di neve polverosa rendono il tutto
ancora più divertente.
La perturbazione da giorni annunciata arriva sul far della sera
e una bella nevicata notturna ci fa ben sperare per la qualità
della neve nei giorni successivi.
Il sabato ci trasferiamo a Saint-Veran, il paese più alto
d’Europa (2040m) e da qui ci regaliamo una splendida salita
verso la Tête de Longet lungo uno stupendo vallone in quota
che si apre ad anfiteatro nella parte finale offrendo una sciata
sensazionale su vasti pendii di neve fresca…
La Valle di Saint-Veran offre una serie innumerevole di possibilità
con gite di tutte le lunghezze e difficoltà; senza dubbio
un posto in cui tornare e magari trattenersi più di un
giorno…
La domenica risaliamo il Vallone che conduce al Colle dell’Agnello,
al confine con la Val Varaita, e anche qui troviamo una qualità
della neve ottima e al pomeriggio ci regaliamo una bella discesa
su neve polverosa nei dintorni del rifugio posto circa 200m sotto
il colle a quota 2580m.
La temperatura negli ultimi due giorni si è abbassata molto
come previsto ma fortunatamente le precipitazioni si tengono lontane
da qui e una serie di splendide giornate di sole ci accompagna
nel nostro giro.
Alla sera al rifugio ci sono già -15°C all’ora
di cena…
Il mattino seguente, aspettiamo che il sole arrivi a risollevare
la temperatura dai -20°C e poi risaliamo il col de l’Eychassier
e scendiamo lungo il versante opposto su neve fresca fino al Lac
Foreant posto a 2620m. Da qui risaliamo al Col Vieux contornando
la cresta che sovrasta il rifugio e, una volta giunti al colle,
decidiamo di salire ancora lo splendido Pan di Zucchero, giungendo
alla sella a quota 3150 sotto un vento decisamente forte e una
temperatura davvero rigida.
La discesa sul rifugio è eccezionale ancora una volta è
la neve fresca a rendere il tutto ancora più piacevole,
unico neo il freddo intenso.
Alla sera il tempo si guasta e nel rifugio dell’Agnello
ci godiamo lo spettacolo di quest’altra nevicata sperando
che l’indomani il tempo ci permetta di portare a termine
il programma del nostro giro.
Ma purtroppo al mattino il tempo è ancora brutto e un vento
fortissimo porta in giro la neve con una violenza tale da farci
rinviare la partenza di qualche ora a causa della scarsa visibilità
e del freddo intenso.
Alle 9 la situazione non è cambiata di molto e non ci resta
che ritornare a valle lungo lo stesso itinerario di salita abbandonando
l’idea di scendere su La Montà.
In conclusione un tour dai molti aspetti interessanti, senza
dubbio unico dal punto di vista paesaggistico e dalla grande varietà
di itinerari.
Della stessa idea spero siano anche i miei compagni di avventura,
arrivati da lontano per fare questo giro che spero sia stato all’altezza
delle aspettative.
Un grande ringraziamento a Giovanni, Antonio e Uccio per la fiducia
che hanno riposto e per la piacevole compagnia durante questi
5 giorni di tour.
Domenica
16 marzo 2008
Corso
di Alpinismo: prima uscita
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Inauguriamo
oggi il primo corso di Alpinismo del 2008. Come tradizione vuole…
cominciamo con il tempo incerto! Direzione Jervis, Valle Pellice.
Il programma di oggi è particolarmente ricco: nodi, sistemi
di legatura e progressione su neve. E se riusciamo, una prima
ricerca arva…
Arrivati
al rifugio ci dirigiamo sul versante nord della valle, allo sbocco
di un bel canale ripido e rettilineo, palestra particolarmente
indicata ai nostri scopi. Qui il gruppo si divide. Marco, con
Federica e Silvia, comincia subito a risalire lo scivolo di neve;
Muyo, insieme ad Adriana, Carlo e Roberto si fermano nella parte
bassa, più indicata per vedere le progressioni in cordata
ed i nodi. La giornata, a parte il vento freddo che spazzava il
vallone, procede bene, e al pomeriggio ci ritroviamo tutti al
rifugio, per un'abbondante merenda… con vino e genepy!!
Appuntamento
alla prossima uscita, ed un grazie a tutti per l'attenta partecipazione!
8-9
marzo 2008
Scialpinismo
in Valgrisenche

Appuntamento
il Sabato, ad Aosta, ore 8.00!
C'è
chi arriva da lontano…. mica possiamo morire il primo giorno!!
Comincia
così, con relativa calma, il nostro bel weekend di scialpinismo.
Direzione: Valgrisenche.
Lungo
la strada recuperiamo ancora Francesca, Silvia e Franco, e arriviamo
a Bonne con l'idea di dirigerci verso l'Arp Vieille.
Qui
ci separiamo: Francesca e Franco partono con passo più
spedito, mentre noi seguiamo con calma, dovendo anche vedere un
po' di cose durante il percorso. La carovana è così
composta: Cecilia, Francesco, Sofia, Silvia, Antonio, Francesco
ed io. Tutti rigorosamente in ordine sparso!
Procediamo
con calma, senza fretta, e riusciamo anche ad arrivare fino sulla
spalla,a 2800 metri.
La
discesa si svolge su ottima neve: ha nevicato da poco, e troviamo
ancora qualche bel tratto di neve farinosa. Arrivati sui pianori
facciamo ancora in tempo a fare qualche prova arva, prima di scendere
a fare merenda.
Recuperate
le macchine scendiamo al capoluogo e ci dirigiamo al "Le
Vieux Quartier", una struttura di recente ristrutturazione,
molto bella ed accogliente. Qui ceniamo e pernottiamo, cercando
di recuperare le energie per il giorno dopo.
Domenica:
il tempo non è più così bello come ieri,
e per cambiare zona ci portiamo sul versante opposto, come mèta
abbiamo il Sigaro, 1000 metri di dislivello dal parcheggio. Come
ieri, durante la salita vediamo ancora qualcosa sulle inversioni,
ormai diventate "pertichette", anche se riusciamo solo
più ad intravedere la nostra cima….nella nebbia!!
In discesa effettuiamo ancora una ricerca arva, prima di tornare
al nostro rifugio per un'abbondante merenda.
Concludiamo
così il nostro gran bel fine settimana. Ci tengo a salutare
con affetto tutti i partecipanti: ci siamo proprio divertiti,
abbiamo passato due bei giorni ed una bellissima serata!!
A
presto!
Febbraio
2008
24
Febbraio
Pointe Charlet canale N + Petit couloir Davin



Difficoltà: 4.3/E2 per il couloir alla Pointe Charlet e
4.3/E3 per il Petit Davin
Dislivello complessivo in salita: 1800m circa
Esposizione canali: N per la Pointe Charlet e NW per il Petit
Davin
Località di partenza: Monetier piazzale degli impianti
Località di arrivo:Le Casset
Partenza dal piazzale degli impianti di Monetier alle 7.50 e si
comincia a risalire sul rientro dai fuoripista di monetier, infilandosi
nel vallone alla dx del piazzale, si risale per un po’ per
poi spostarsi sul lato dx(salendo) del torrente appena possibile.
Quindi si risalgono sulla dx i ripidi pendii boscosi che danno
accesso alle ampie morene della conca sottostante la Pointe Charlet
e la sua cresta frastagliata di canali.
L’accesso alla conca morenica è abbastanza ripido
e bisogna scegliere con attenzione l’itinerario da seguire.
Una volta su aggirare le dorsali moreniche nel valloncello che
le contorna sulla dx (salendo) ed evitare di risalire direttamente
i ripidi versanti, pericolosi a volte oltre che faticosi…
Si guadagna quota velocemente e lo sviluppo di questo tratto è
molto più lungo di quello che sembra dal basso…
In cima alle morene,cioè alla base dei canali, si è
a quota 2850 circa e si sono già fatti 1350m di dislivello!
Il canale N della punta Charlet è l’ultimo sulla
dx della fascia dei canali in ombra e il primo a sx della vetta
vera e propria.
Si risale il conoide non ripido e all’ingresso del canale
in corrispondenza di una strettoia si tolgono gli sci e si comincia
a salire a piedi.
Attualmente la salita è su farina compressa a tratti vuota
sotto quindi abbastanza faticoso.
La pendenza non supera mai i 45° ma la struttura del canale
e l’attuale innevamento impongono un itinerario frastagliato
e non così banale.
Il canale è lungo ancora circa 200m oltre il conoide e
sul colle di uscita si è intorno ai 3200m, considerato
che si è partiti da 1520m non è poi così
breve…
Discesa su neve tutto sommato buona, farina compressa e qualche
crosticina da vento, ogni tanto qualche pietra depositata sulla
neve ma roba piccola e nel complesso una bella sciata.
Versante sx del canale davvero bello su farina di ottima qualità
e belle curve nei tratti del canale più ampi.
Conoide ottimo su farina compressa.
Una volta giù dal canale siamo scesi ancora un po’
traversando verso sx per raggiungere la base del pendio-canale
che conduce al Col Casset.
Lo abbiamo risalito sci ai piedi facendo circa 100-150m di dislivello
fino al colle poi ci siamo buttati giù nel Petit Davin.
Primi metri su neve molto dura e stretti impongono qualche derapata
poiché i passaggi precedenti hanno lisciato tutto, poi
si può cominciare a sciare, dapprima nello stretto e sulle
tracce dei derapamenti di chi ci ha preceduto poi, quando il canale
si allarga, ci si può permettere delle belle curve su neve
dura portante e quindi nella parte bassa una sciata stupenda su
farina compressa con uno spazio enorme a disposizione.
Conoide veramente fantastico!
Dalla base del canale poi si scende a Le Casset seguendo la stradina
nel bosco e abbandonandola al momento giusto per cominciare a
portarsi verso dx in direzione di Monetier.
Raggiunta la pista da fondo altri 4km di pattinato ci hanno condotto
alla macchina… una bella ciliegina sulla torta!
Un bel giro con la discesa di due canali davvero interessanti,
molto dislivello e nel complesso un itinerario molto diversificato
e, soprattutto, faticoso!
Particolare attenzione va posta oltre che alla valutazione delle
condizioni dei canali di discesa, anche a quelle della risalita
del canale che porta in cima al Petit Davin, esposto a sud e viene
risalito nel primo pomeriggio…
Un grazie a Max e Walter, i trattori che mi hanno permesso di
effettuarlo e di conoscere un posto davvero interessante e pieno
di potenzialità.
21-22
Febbraio
Gran Paradiso



Partiti nel tardo pomeriggio dalla Valsavarenche raggiungiamo
il rifugio Chabod a quota 2750 intorno alle 21 di sera.
La bella sorpresa è quella di trovare un bivacco nuovo
di zecca e con ogni tipo di comodità…
Stufa a legna con legna pronta da bruciare,fornelli a gas con
tanto di lavandino, pentole, posate e bicchieri, un bel tavolo
e un ambiente pulitissimo.
Preso atto di questa ottima sistemazione ci prepariamo la cena
e poi via a letto poiché l’indomani ci si deve alzare
molto presto.
Al mattino iniziamo a camminare verso le 5 e a causa del cielo
velato la temperatura è di soli -1°C, un po’
pochino per il periodo e la quota!
Ci inoltriamo su per le morene in direzione della N del Gran Paradiso
e già qui c’è ci accorgiamo che la situazione
non è delle migliori poiché la traccia fa dei giri
assurdi per andare a cercare quella poca neve che resiste in conche
e valloni, e spesso non basta e siamo costretti a togliere gli
sci.
La situazione non migliora sul ghiacciaio di Laveciau dove l’innevamento
è davvero minimo e siamo costretti a un girovagare davvero
improbo tra crepacci aperti e lastre di ghiaccio che fuoriescono
all’improvviso.
Viene da piangere a vedere il ghiacciaio ridotto in questo stato
e con l’aumentare della quota la situazione diventa sempre
peggiore tanto che,al colle di Moncorvè, siamo costretti
ad abbandonare definitivamente gli sci e proseguire a piedi.
Ma non basta poiché c’è talmente tanto ghiaccio
che anche camminare coi ramponi non è così scontato
e bisogna fare moltissima attenzione poiché una scivolata
avrebbe effetti davvero gravi...! Vedere le foto per credere!!
Finalmente raggiungiamo la vetta e, abbandonato il progetto originale,
ci prepariamo per una discesa che sarà tutto tranne che
divertente.
Lastroni di neve ventata, ghiaccio verde e morene con poca neve
ci accompagnano fino alla macchina dove giungiamo nel pomeriggio,
un po’ demoralizzati dallo spettacolo che abbiamo dovuto
vedere e soprattutto stanchi per la giornata davvero impegnativa
su un percorso che di solito non presenta particolari difficoltà.
Qualche consiglio per le condizioni attuali:
salita sconsigliata sia dal Vittorio che dallo Chabod per lo scarsissimo
innevamento sia sulle morene ma ancor di più sul ghiacciaio.
Ramponi ovviamente indispensabili su tutto il ghiacciaio e molta
attenzione ai crepacci sempre presenti e soprattutto appena velati
dalla poca neve ventata.
A nostro parere conviene sicuramente aspettare qualche abbondante
nevicata primaverile, sperando che ci sarà…
Parete Nord del Grampa e di tutte le cime del gruppo attualmente
non fattibili poiché prive di neve e totalmente in ghiaccio.
Martedì
19 febbraio 2008
Vallée Blanche, traversata sciistica del Monte Bianco



Appuntamento
ad Aosta, ora 7.30: la giornata è bellissima, neppure una
nuvola nel cielo! Ci dirigiamo veloci verso Courmayeur e dopo
aver prenotato il bus per il ritorno, saliamo alle funivie di
La Palud. Dopo un ultimo caffè prendiamo la benna, e nel
giro di pochi minuti siamo a 3500m, con una vista incredibile
intorno a noi. Cervino, Monte Rosa, Grivola, Gran Paradiso naturalmente…il
Monte Bianco! Dopo le foto di rito iniziamo la nostra bella discesa.
Le condizioni del ghiacciaio sono molto buone, e tranne qualche
breve tratto obbligato tra i seracchi, riusciamo anche a fare
delle belle curve. E' così che, senza intoppi, ci portiamo
sotto il tratto solitamente più critico, per pranzare comodamente
al sole seduti su una bella pietra.
È
ormai l'una quando riprendiamo la sciata, decidendo quasi subito
di proseguire fino a Chamonix con gli sci ai piedi. Oltrepassato
così il primo pezzo attrezzato con le scale, ci portiamo
–più in basso- all'inizio del sentiero che ci permette
di salire la morena del ghiacciaio, per portarci all'inizio dell'ultimo
tratto di discesa. Effettuata un'ultima sosta-ristoro, calziamo
nuovamente gli sci per dirigerci verso Chamonix. Quest'ultimo
tratto, purtroppo, non ci riserva più una bella sciata,
dovendo togliere gli sci più volte. In ogni caso, dopo
ancora un'oretta, l'obiettivo è raggiunto: siamo a Chamonix!!
Un
saluto ed un ringraziamento a Carlo, Gianni, Mauro e Gian Piero,
per una bellissima giornata trascorsa insieme!!
Domenica
17 febbraio 2008
Cogne: cascata Parto Gemellare



Con Cristina e Fabrizio saliamo questo bel flusso gelato; le condizioni
del primo tiro, tratto chiave della salita, sono molto buone.
Tecnico e continuo, mette alla prova la tecnica.e gli avambracci!
Sosta sul muro a sinistra e quindi nuovo lungo salto: come sempre,
da sotto si direbbe più facile, ma soprattutto più
corto! Dopo il secondo tiro un nuovo salto ci permette di guadagnare
la parte terminale della cascata, costituita da un ultimo saltino
divertente caratterizzato da un ghiaccio spettacolare! Discesa
effettuata con tra calate. Un saluto ai miei compagni di questa
salita!!
Sabato
16 febbraio
Cascate del Martinet
Dopo
una settimana dedicata allo sci eccoci di nuovo sul ghiaccio…
visto che le temperature notturne almeno tengono meglio approfittarne
ancora una volta!
Destinazione anfiteatro del Martinet dato che le condizioni sembrano
buone.
Con Gianni abbiamo salito Bianca Sirena e lo Scudo; entrambe con
buon ghiaccio.
In buone condizioni anche la cascata del Martinet originale e
la goulotte.
La candela di sinistra di Bianca sirena è pericolosa.
Temperatura abbastanza rigida nell’anfiteatro mentre dall’altra
parte della valle al sole c’era da morire di caldo…
Davvero un situazione anomala.
Tanta gente oggi nel Martinet ma tutto liscio e senza grossi intoppi
dovuti al traffico.
Venerdì
e sabato 15-16 febbraio 2008
Gressoney: sci fuori pista



Con Franco e Francesca due giorni dedicati al miglioramento della
tecnica di sci fuori pista. Il venerdì siamo nella zona
del colle di Bettaforca, utilizzando le due seggiovie sul lato
Gressoney e Ayas. Cominciamo con un po' di didattica e qualche
esercizio per la corretta impostazione della sciata. La neve non
è sicuramente tanta, ma è sufficiente per sperimentare
quanto visto, e nel pomeriggio possiamo così scendere lungo
il fuori pista della Bettolina; la parte alta è ancora
molto bella, praticamente primaverile, mentre nella parte bassa
del vallone abbiamo preferito togliere gli sci per non "modificarli".
Sabato: scappiamo subito sul versante opposto, per sfuggire all'affollamento
del weekend. Siamo ora nella zona col d'Olen; anche qui, nonostante
la poca neve, le condizioni sono comunque buone, e ci permettono
di migliorare ulteriormente la tecnica apprendendo ancora qualche
trucco per le nevi più difficili ed i pendii più
ripidi... complimenti Franco e Francesca!! Anche oggi sfruttiamo
bene la giornata, effettuando diverse volte i fuoripista sul lato
Gressoney e Alagna. Sono quasi le cinque quando raggiungiamo le
macchine! Un grazie ai miei due nuovi amici: veri appassionati
della montagna - anche quando significa fatica - con cui ho condiviso
due bellissimi giorni!!
Sabato
e domenica 2 e 3 febbraio
Ultima uscita del corso di ghiaccio a Cogne




Partiti
sabato mattina con un po’ di defezioni dell’ultimo
minuto e una meteo non delle migliori in direzione dell’unico
posto dove attualmente ci sono delle condizioni decenti per le
cascate.
Appuntamento al casello di Ivrea alle 7.30 e poi via verso Cogne;
per fortuna salendo verso la valle il tempo va migliorando e quando
arriviamo a Cogne fa bello, anche se leggermente freschino con
circa –7°C.
Risaliamo la Valnontey per un bel pezzo, dopo un’oretta
abbondante eccoci sotto Patry e, come potevamo bene immaginare,
non siamo assolutamente da soli!
Ma ci va bene poiché prima di spicozzare qua e là
abbiamo da fare un po’ di cosette da fermi e nel frattempo
la ressa si sposta sui tiri alti…
Alla buon’ora cominciamo anche noi e con le nostre quattro
cordate ci facciamo strada sulla cascata che ben si presta al
lavoro che dobbiamo svolgere coi suoi risalti e soste in luoghi
comodi.
Ci si alterna da primi e si scambiano le cordate in modo che tutti
abbiano la possibilità di sperimentare le varie cose che
abbiamo messo sul piatto, e sono davvero tante!
All’alba delle tre e mezza siamo sotto l’ultimo salto
e qui scaliamo fino quasi alle cinque e mezza quando con voto
unanime si decide di togliere le tende e di ritornare verso qualcosa
di più caldo e riparato…
Allora via di corsa per tutta la Valnontey fino a giungere al
calare della notte al parcheggio.
Sono le 19 e, dopo un breve e veloce aperitivo ci dirigiamo subito
a cena all’ Hotel Belvedere dove… sorpresona…
rincontriamo la scuola Gervasutti al completo, segnale evidente
che in questa stagione se si vuole fare ghiaccio non si può
scappare da quei due o tre posti dove bene o male si riesce sempre
a fare qualcosa.
Trascinati dal “buon” vino e dalla chiacchiera facile
non ci rendiamo conto che si fa molto tardi e decidiamo di andare
a dormire solo quando si cominciano a contare i primi morti addormentati
con la testa nel piatto.
Alba
del giorno dopo, abbruttiti dalla stanchezza e in un freddo siderale
(ben –16°C) ci dirigiamo al parcheggio di Lillaz e come
le foche restiamo un po’ lì a dividerci il materiale
mentre il gelo si impadronisce di noi…
Poi verso le 7.30 ci incamminiamo verso le cascate; direzione
Pattinaggio artistico e Candelabro del Coyote.
Muyo con Luca, Gianni e Edi si dirigono sulla prima e io con Francesco,
Marco, Luca e Daniele andiamo verso il Candelabro.
L’ultima giornata è un po’ di verifica, si
pensa soprattutto a scalare e le cascate sebbene differenti come
difficoltà e struttura offrono in entrambi i casi buone
possibilità.
Primo tiro del Coyote ben formato e divertente con cavolfiori
e goulottina sotto le frange, secondo tiro atletico con un bello
strapiombo in aggancio per uscire dalla candela e terzo tiro un
po’ cotto ma ancora ben salibile ci conducono alla fine
delle ostilità anche per questo corso del 2008…Al
pomeriggio ci si ritrova tutti a Lillaz per mangiare qualcosa
prima di salutarci.
Colgo l’occasione per ribadire la nostra estrema soddisfazione
per i risultati ottenuti.
Avervi visto migliorare così in fretta e diventare autonomi
in sole quattro uscite è per noi motivo di orgoglio e sappiamo
benissimo che se non ci aveste messo l’impegno e l’entusiasmo
dimostrati noi da soli non saremmo bastati.
Un saluto grande a tutti i partecipanti con la speranza di avervi
di nuovo con noi per qualche altra piacevole esperienza da condividere
insieme.
Restiamo a Vostra disposizione per ulteriori chiarimenti e domande
su quanto è stato visto e fatto nel corso.
Gennaio
2008
Domenica
20 gennaio
Seconda uscita del corso di ghiaccio
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Ed
eccoci di nuovo qui… a una settimana dalla prima uscita
che si è tenuta a Ceresole presso l’ormai da tutti
conosciuta falesia di ghiaccio.
Il caldo direi feroce degli ultimi giorni non lascia scampo e
bisogna ripiegare sulla Val Varaita… e questo purtroppo
significa sempre gran casino!
Infatti non è bastato svegliarsi presto ed essere già
alle 8.45 a Pontechianale.
Deciso di andare a Pineta Nord ci troviamo di fronte a quello
che tutti temevamo ma che in fondo chissà perché
speravamo che non si verificasse… il delirio più
totale!
Bisogna abolire la Val Varaita al weekend ormai se non ci si vuole
fare male.
Ma purtroppo la scarsità di ghiaccio ha portato tutti lì,
noi compresi.
Facendo molta attenzione a non morire colpiti da blocchi di ghiaccio
di ogni dimensione siamo riusciti comunque a portare a termine
la giornata senza danni.
Forse un po’ di criterio in più e una condotta meno
invasiva da parte dei gruppi molto numerosi sulle cascate di questo
tipo permetterebbe a tutti di scalare meglio ma…
Ringrazio
Voi, tutti i ragazzi che erano con noi per la pazienza e per essersi
ugualmente impegnati e colgo l’occasione per farVi i complimenti
per i vostri progressi che a noi sono sembrati evidenti e soprattutto,
immediati!
L’appuntamento con tutti è per il week-end del 2
e 3 febbraio in località da destinarsi.
A presto
Marco
e Muyo
Sabato
19 gennaio
Salita notturna all’Orsiera dal Rifugio
Selleries



Un’esperienza
molto interessante realizzata per la prima volta in collaborazione
col Rifugio Selleries.
Partiti dal rifugio intorno alle 18.30 ci incamminiamo sul crestone
che va verso l’Orsiera con le ciaspole ai piedi.
La Luna già alta ci illumina il percorso in una maniera
incredibile e non abbiamo bisogno nemmeno delle luci frontali.
Il panorama è davvero spettacolare e si vede quasi come
di giorno,riuscendo a distinguere in lontananza il Monviso e addirittura
la Barre des Ecrins e il Pelvoux!
Le luci dei paesi della Val Chisone e della pianura contrastano
col bianco delle montagne ben innevate fino in basso.
Saliamo lungo la cresta per circa tre ore e nell’ultimo
pezzo proseguiamo a piedi senza racchette poiché il terreno
diventa abbastanza ripido e la neve più dura.
Sulla cresta un caldo davvero anomalo ci ha accompagnato per tutta
la salita non facendoci mai sentire il bisogno di mettere la giacca
se non nel punto più alto.
La discesa abbastanza veloce ci riporta al rifugio alle 23 circa
e quasi dispiace, nonostante siamo un po’ stanchi e la fame
comincia a farsi sentire…
Un’ottima cena come sempre succede al rifugio e poi tutti
a dormire, stanchi ma con gli occhi ancora pieni dello splendido
panorama che abbiamo potuto ammirare dalla cresta dell’Orsiera.
Un ringraziamento ai ragazzi che hanno accettato di fare quest’esperienza
per la loro simpatia e speriamo di poter ripetere il tutto…
con la prossima luna piena.
Qualche foto purtroppo non delle migliori poiché di notte
è sempre difficile… sperando che qualcuno dei ragazzi
ne abbia di migliori da poterci inviare.
Grazie
Marco
15-16
Gennaio
Kandersteg



Kandersteg…
uno di quei posti di cui hai sempre sentito parlare, letto articoli
recensioni, e dove in fondo se sei un ghiacciatore ti piacerebbe
andare almeno una volta.
Ed ecco che allora, quando meno te lo aspetti, si presenta l’occasione
di andarci e non resta che preparare di fretta e furia il materiale
e… partire.
Dopo una cena orrenda e una notte in una stanza ancora peggiore
presso un motel a Domodossola eccoci, ancora di notte, varcare
il Passo del Sempione sotto una nevicata che non fa presagire
nulla di buono e, una volta scesi in Svizzera cercare disperatamente
di interpretare i cartelli stradali che indichino la valle giusta.
Non è stato facile ma alla fine alle 9 eravamo a Goppestein,pronti
ad imbarcarci sul treno che con macchina al seguito ci ha portato
a Kandersteg!
Alle 9.30, parcheggiata la macchina vicino alla pista di fondo,
ci cambiamo e… inizia la nostra avventura.
Martedi
15 Gennaio: Rattenpissoir + Pingu
Rattenpissoir:
Difficoltà: IV/5
Sviluppo: 180m circa
Una classica da non perdere, con le prime due lunghezze che fanno
la difficoltà e le ultime due (o una lunga) su un facile
scivolo.
La prima lunghezza è un muro di 60m con inclinazioni variabili
dai 70 agli 80° molto continuo e con ghiaccio lavorato a foglie
nella parte alta che fa da piedistallo alla candela del secondo
tiro.
La candela è un bel tubo di una quindicina di metri su
cui c’è da divertirsi, mai difficile ma comunque
verticale…
Attualmente in buone condizioni nonostante la temperatura assolutamente
“gradevole” per non dire calda.
Sosta su abalakov alla base del secondo tiro quindi su albero
a sx dell’uscita della candela.
Pingu:
Difficoltà: III/5+
Sviluppo: 200m circa
Sei lunghezze, secondo la relazione, per una cascata davvero interessante
e mai facile tranne l’ultima breve lunghezza.
Le prime tre sono su un grosso muro con due risalti verticali
lungo poco più di 60m e con due sezioni verticali.
A nostro avviso questa prima sezione può essere risolta
in due tiri mediamente lunghi.
Soste su abalakov e chiodi.
Alla fine di questo si esce su una grossa cengia che in piano
porta alla base della seconda sezione della cascata.
Prima un bel tiro di avvicinamento su un risalto non banale quindi
un bel tiro verticale molto lavorato e continuo di circa 30 metri.
È il tiro chiave e vale tutta la cascata!
L’uscita su un’altra cengia fa respirare un po’
e una comoda sosta su albero a dx permette di riposare.
Discesa in doppie attrezzate su alberi e poi abalakov in basso.
Mercoledi 16 Gennaio: Blue Magic
È
proprio il caso di dirlo… una cascata stupenda.
Già dal paese è visibile con la sua linea che solca
interamente la parete verticale su cui poggia e, quando ci sei
sotto, dopo un breve attimo in cui hai già capito che vai
a trovar pane per i tuoi denti, non puoi fare altro che ammirarla
e…meravigliarti di come faccia a stare in piedi!
Due lunghe sezioni a muri verticali e colonne intervallate da
una cengia nevosa.
Come diceva la relazione, e non possiamo dargli torto, "una
cascata lunga e difficile".
Al mattino eravamo partiti con intenzioni ben più bellicose
ma nel bosco al mattino, con 4 gradi sopra lo zero e una nebbiolina
che ti bagnava appena uscivi dalla macchina, avevamo ben motivo
di essere preoccupati.
La nostra paura aveva un nome: “Rubezahl”, e la cosa
che ci preoccupava molto era il caldo e il fatto che si tratti
di una cascata molto impegnativa e per la sua struttura non indicata
con giornate calde.
Comunque ci arriviamo sotto e non possiamo che abbandonare l’idea!
La cascata attualmente è in via di formazione ma al posto
della sequenza di tubi presenta una successione di meduse enormi
con dei grossi strapiombi e ristabilimenti su cavolfiori a dir
poco inquietanti.
Inoltre scorre ancora molta acqua e tutta la linea di salita è
tuttora sotto il tiro delle colate.
Insomma “ripieghiamo” su Blue Magic che nulla ha da
invidiare alla sua vicina, tranne forse quel mezzo grado in meno.
Blue
Magic:
Difficoltà: IV/5+
Sviluppo: 210m
Un primo tiro molto lungo di circa 60m con una sezione iniziale
verticale di circa 20m con ghiaccio molto lavorato e soffiato
e poi una sequenza di risalti e gobbe fino a raggiungere una comoda
cengia su cui fare sosta(a spit!)
Dalla cengia una lunghezza impegnativa a 90° abbondanti su
ghiaccio soffiato e esili stalattiti,molto difficile da chiodare
e aleatoria. Alla fine della colonna obliquare a sx e raggiungere
su cavolfiori una piccola cengia con una buona sosta a spit.
Dalla sosta alzarsi sulla colonna verticale mantenendosi sulla
sx e superare il risalto sempre su ghiaccio difficile e aleatorio
per una quindicina di metri, poi la pendenza diminuisce leggermente
e su ghiaccio a cavolfiori obliquare di nuovo a sx per raggiungere
un’altra sosta con uno spit.
Da qui una breve sezione verticale molto delicata conduce alla
gobba sommitale e a una stretta goulotte che da accesso all’ultimo
largo muro.
Sosta a metà di questo circa 15m prima delle piante.
Discesa: doppie da 6om a spit sul lato sx (guardandola) della
cascata.
Lunedi
7 Gennaio
Fournel – Cigare Tchouky



Difficoltà:
II/6
Lunghezza:30m
Giornata
davvero ostile oggi nel Vallone del Fournel, con un caldo feroce
che ha cotto il ghiaccio in maniera impressionante per essere
un solo giorno che c’è.
Abbiamo fatto il Cigare Tchouky poiché è il più
vicino e facilmente raggiungibile ma non lo consiglierei a nessuno
nei prox giorni poiché il ghiaccio è davvero cotto
e i canali per arrivarci non hanno ancora scaricato.
Tutte le candele con strato superficiale di ghiaccio davvero marcio
e preoccupanti buchi o fratture…
Eravamo venuti per fare una cascata lunga sul fondo del vallone
ma la troppa neve ci ha fatto arrivare in macchina solo fino a
metà strada del fournel per cui ci abbiamo impiegato più
di un ora a raggiungere solo il parcheggio.
Inoltre i 40cm di neve caduti ieri sono ormai marcia poiché
ha piovuto tutta la mattina per cui si fa gran fatica a camminare.
In quanto alla sicurezza non mi sentirei proprio di consigliare
un ingresso nel vallone… almeno finché il tutto non
si sia assestato e la temperatura scesa un po’.
I pendii carichi e cominciavano a scaricare.
Un ultima cosa per chi ha intenzione di recarsi nei prossimi giorni
al Fournel:
Il ghiaccio davvero marcio di ieri diventerà molto pericoloso
in caso di forte e improvviso abbassamento della temperatura e
le candele in genere risulteranno molto fragili e il ghiaccio
davvero pericoloso.
Il problema invece si pone solo in maniera relativa sulle grosse
cascate a muri che sicuramente avranno patito poco il caldo rispetto
alle candele!
Lì bisognerà solo aspettare che siano sicuri i canali.
Il mio consiglio è di informarsi molto bene prima e di
evitare candele e frange se la temperatura non subirà un
lento ribasso.
Un vero peccato poiché le condizioni erano belle fino a
due giorni fa…. soprattutto in previsione del meeeting che
inizierà giovedì.
Sopra, qualche foto del Cigare…
Domenica
6 Gennaio
Cascata Bonvin



Difficoltà:
IV/4
Sviluppo:150m
Esposizione:N
Giornata
oggi calda in alta Val Varaita con fohn forte in quota e purtroppo
gran trasporto di neve sulle creste.
Un grande pennacchio di neve si è originato dalla piramide
del Monviso per tutto il giorno e la situazione non era diversa
su tutte le creste della valle.
Si saranno di certo formati grossi lastroni da vento su tutti
i versanti sottovento e nei prossimi giorni occorrerà fare
attenzione sotto le creste.
In compenso la quantità di neve non è comunque tale
da provocare grossi distacchi fuori da queste zone di accumulo
dove il manto reste esiguo e l’apporto di neve nuova non
supera i 40cm.
Molto bianche sono sembrate invece le cime al confine con la Francia
dove di sicuro ne avrà messa di più.
I Versanti Sud e Ovest del Viso restano scarsamente innevati.
Ma
veniamo alla cascata che attualmente è formata ma non “grassa”.
I primi due tiri sono su ghiaccio a tratti sottile e in qualche
punto comincia a spuntare l’acqua.
I due tiri finali sono ancora buoni.
Tutto il canale-goulotte è senza ghiaccio e l’acqua
scorre pressoché libera tra la neve.
Oggi ben 7°C a Casteldelfino alle 14 quando siamo scesi.
Idem a Pontechianale dove soffiavano forti raffiche di vento caldo.
Speriamo che ritorni il freddo almeno in quota…
Al di là di questa giornata climaticamente opposta alle
precedenti la cascata è stata interessante e l’itinerario
piuttosto lungo e vario rende questa cascata forse tra le più
complete di quelle di facile accesso della valle.
Sabato
5 Gennaio
Ghincia Pastour da Pian Regina



Una
bella escursione nella neve nuova in compagnia di Marco e Laura…
anche oggi fortunati per poter ammirare il gruppo del Monviso
dopo le nevicate dei giorni scorsi.
Condizioni attuali di innevamento comunque non ancora sufficienti
a sciare in tranquillità.
Bassa Valle Po (Briccas, Frioland,etc.) non fattibili per mancanza
di neve (circa 10cm di neve fresca senza fondo fino a 2000m a
sud!
Alta Valle Po da valutare a seconda dell’itinerario.
Canale due dita buono.
Altri itinerari con fondo morenico un po’ scarsi a neve…
Meidassa sembrava buona sciando a Nord.
Sea Bianca al limite…
Guardate le foto per farvi un idea e, speriamo che nevichi ancora!
Venerdi
4 Gennaio
Barant



Finalmente
un po’ di neve!
Anche se le previsioni ci hanno fatto sperare in qualcosa in più
è sempre meglio di niente.
Una bella gita in ambiente finalmente invernale con panorami imbiancati
che sempre fanno piacere.
Circa 20cm di fresca fino a 1800m e circa 40cm intorno ai 2000m.
Questa la situazione in Val Pellice.
Sull’itinerario che presentava già comunque un buon
fondo la sciata è stata davvero bella ma bisogno ancora
stare alla larga dai percorsi a sud e quelli con fondo a pietre…
Giovedi
3 Gennaio
cascata di Partia d’Amunt (Val Pellice)



Difficoltà:
III/4+ (con attacco diretto del secondo tiro)
Sviluppo:280m
Note: soste attrezzate a spit e catena su tutto l’itinerario
e possibilità di calarsi facilmente in doppia fino al terzo
tiro.
Sempre
bella questa cascata situata alla fine della Conca del Prà
a una quota di partenza di circa 1850m
L’esposizione sud non la penalizza molto e infatti nonostante
l’attuale penuria di acqua si presenta in buone condizioni
con ghiaccio abbondante e di buona qualità.
Ne abbiamo salito la candela dell’attacco diretto del secondo
tiro e al di là del ghiaccio molto lavorato e con strato
superficiale fragile, abbiamo riscontrato buone condizioni.
Giornata di neve ma senza grossi accumuli.
Ghiaccio ricoperto di sottile strato di neve fresca con qualche
piccolo scarico assolutamente innocuo.
Chiaramente se dovesse nevicare ancora molto tutto sarebbe da
rivalutare.
Giornata fredda con circa –10°C sulla cascata.
Mercoledi
2 Gennaio
Valpelline – cascata Sodoma



Difficoltà:
II/5
Sviluppo:100m circa
Una
bella cascata con un interessante ed estetico secondo tiro su
candela.
Abbastanza lavorata dai passaggi precedenti e attualmente in buone
condizioni è una linea da non perdere, se vi trovate in
cerca di ghiaccio dalle parti di Ollomont.
Di fianco la più facile linea di Gomorra offre una bella
alternativa per fare qualcosa di più lungo.
Sulla cascata soste a spit e anello per la discesa in doppia.
Da Gomorra si può scendere invece anche a piedi.
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Punta Bruna (2664m) discesa versante Est
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Col Sellière 2851m (Val Pellice)
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